In questo periodo difficile a causa dell’epidemia di Coronavirus, la collaborazione tra datori e lavoratori domestici è fondamentale. Non ci sono regole specifiche per il lavoro domestico da parte del Governo. Valgono, quindi, le misure di sicurezza richieste a tutti i cittadini: lavarsi le mani, mantenere la distanza di sicurezza di un metro, contattare il medico o il numero 1500 in caso di sintomi, etc. Come comportarsi allora nella gestione dei rapporti di lavoro con colf, badanti e babysitter? Il consiglio per tutti è di sospendere il rapporto di lavoro se non strettamente necessario. Come indicato dal Ministero della salute, infatti, la riduzione dei contatti tra persone è il modo migliore per ridurre il contagio del virus. L’Associazione DOMINA ha elaborato un Vademecum per famiglie e lavoratori domestici con consigli per facilitare la gestione del rapporto di lavoro. Considerata la mole di domande e richieste arrivateci abbiamo creato anche questa sezione con le risposte alle domande più frequenti arrivateci in queste settimane.
FAQ Coronavirus e lavoro domestico
Colf e badanti non conviventi possono continuare a lavorare presso la famiglia?
Si è possibile. Al momento il lavoro domestico non rientra tra le attività sospese con il Dpcm 22 marzo 2020.
E’ vero che è stata aggiunta una prestazione Cas.Sa.Colf per i lavoratori positivi al COVID19?
Si. È stata introdotta una diaria per i lavoratori domestici regolarmente iscritti all’INPS (colf, badanti, babysitter, etc.) risultati positivi al tampone COVID19. Tutte le informazioni sulla nuova prestazione Cas.Sa.Colf qui.
I lavoratori domestici sono destinatari del congedo straordinario (art.23) del Decreto Legge “Cura Italia”?
Si, il congedo è aperto anche ai lavoratori domestici (art.23) perché è un congedo straordinario per l’occasione, da non confondere con quello parentale che non esiste nel settore del lavoro domestico. Per i dettagli sul congedo straordinario potete leggere l’approfondimento dell’articolo 23.
Il permesso di soggiorno della badante/colf è scaduto, può uscire per rinnovarlo?
No. Tutti i permessi di soggiorno in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, conservano, in via straordinaria, la loro validità fino al 15 giugno. Quindi, la domanda di rinnovo potrà essere presentata dopo il 15 giugno 2020.
La badante può uscire per fare la spesa per la persona assistita?
Si, è possibile uscire per motivi di necessità come l’acquisto di alimenti o di medicine. La lavoratrice dovrà portare con se un’autocertificazione con la motivazione dello spostamento (modulo autocertificazione Ministero dell’Interno) e adottare tutte le precauzioni necessarie per evitare il contagio.
Cosa fare se il lavoratore domestico vuole continuare a lavorare e la famiglia vuole interrompere?
Le parti devono trovare un accordo, possibilmente scritto, in cui si sospende l’attività con l’impegno di recuperare più avanti le ore perse. Se il lavoratore non vuole sospendere la famiglia può proporre le ferie.
Cosa fare se il lavoratore domestico non ha maturato le ferie?
Nel lavoro domestico è possibile anticipare le ferie, garantendo così una retribuzione al dipendente senza dover interrompere il rapporto di lavoro. In alternativa è possibile adottare la soluzione dei permessi non retribuiti.
La mia colf lavora in un comune diverso dal mio può venire a lavorare?
Si, è possibile spostarsi per motivi di lavoro. La lavoratrice dovrà sempre portare con se il modulo di autocertificazione che indica il motivo di spostamento e le generalità del datore di lavoro domestico.
Posso impedire alla mia colf/badante convivente di uscire?
No, non è possibile limitare la libertà personale dell’altro. La lavoratrice può uscire solo per i motivi attualmente consentiti dalla legge e indicati nel modulo di autocertificazione.
È vero che i contributi INPS da lavoro domestico del 1° trimestre 2020 sono stati sospesi?
Si, il pagamento dei contributi INPS da lavoro domestico dovuti dall’1 al 10 aprile è sospeso fino al 10 giugno 2020. La sospensione vale anche per il pagamento dei contributi dovuti in caso di licenziamento del lavoratore domestico.
Il blocco dei licenziamenti del nuovo Decreto Legge “Cura Italia” vale anche per il lavoro domestico?
No, il blocco dei licenziamenti previsto dal Decreto Legge 17 marzo 2020, n.18, al momento non include i lavoratori domestici. Chi ha assunto colf, badanti o babysitter può cessare il rapporto di lavoro rispettando i termini di preavviso previsti dal CCNL.
Se licenzio il lavoratore domestico (colf, badante, babystitter, etc.) avrà diritto alla cassa in deroga?
No, la cassa integrazione in deroga introdotta dal Decreto Legge 17 marzo 2020, n.18, al momento non include i lavoratori domestici. DOMINA, insieme alle altre firmatarie del CCNL di categoria, ha richiesto al Governo l’inclusione dei lavoratori domestici tra i destinatari del sostegno al reddito del Decreto Legge “Cura Italia” (Avviso comune di Sindacati e Associazioni datoriali).
Il mio lavoratore non è registrato all’INPS cosa devo fare?
I rapporti di lavoro irregolari sono sempre un pericolo sia per la famiglia sia per il lavoratore perché entrambi sono privati di tutele e diritti fondamentali garantiti dal CCNL di categoria. Per spostarsi sul territorio è necessaria un’autocertificazione pertanto vi consigliamo quanto prima di regolarizzare il vostro lavoratore domestico.
È previsto un rimborso per i datori che pagano il lavoratore domestico senza ricevere la prestazione?
No, al momento non sono state previste misure dal Governo. L’Associazione DOMINA si sta muovendo per far si che vengano incluse anche le famiglie datori di lavoro domestico nei provvedimenti del Governo per far fronte all’emergenza Coronavirus. DOMINA, insieme alle altre firmatarie del CCNL di categoria, ha firmato l’Avviso comune di Sindacati e Associazioni datoriali per richiedere al governo l’inserimento dei lavoratori domestici tra i destinatari del sostegno al reddito del Decreto Legge 17 marzo 2020, n.18.
Sto lavorando da casa e non ho più bisogno del lavoratore domestico, posso licenziare?
Si, l’importante è rispettare i termini del preavviso (facsimile licenziamento) che varia da 8 a 15 giorni in base all’anzianità del lavoratore. In caso di licenziamento al lavoratore domestico va versata anche la liquidazione.
Il mio lavoratore domestico vuole rientrare nel suo Paese di origine per paura del contagio, cosa devo fare?
Il lavoratore che vuole interrompere il rapporto di lavoro può dare le dimissioni (facsimile dimissioni), dovranno essere rispettati anche in questo caso i termini di preavviso previsti dal CCNL di categoria (articolo 39).
Se la badante/colf mi chiede di sospendere il rapporto di lavoro cosa devo fare?
Per gravi e documentati motivi il lavoratore può richiedere un periodo di sospensione extraferiale senza maturazione di alcun elemento retributivo fino ad un massimo di 12 mesi. Il datore di lavoro può decidere di accettare o non accettare la richiesta. Se la richiesta arriva dal lavoratore viene interrotto il pagamento di contributi previdenziali e Cas.Sa.Colf per il periodo di sospensione.
Il datore di lavoro può sospendere il rapporto di lavoro domestico invece di licenziare?
Per esigenze del datore, è possibile sospendere il rapporto di lavoro, corrispondendo al lavoratore la retribuzione globale di fatto, compresa l’indennità di vitto e alloggio (nel caso in cui il lavoratore ne usufruisca normalmente). In caso di richiesta di sospensione da parte del datore di lavoro è necessario continuare a versare anche i contributi previdenziali e la Cas.Sa.Colf.
Sono previste indennità per i lavoratori domestici la cui attività è stata sospesa senza retribuzione?
No, al momento non sono state introdotte indennità da parte del Governo. La Regione Autonoma della Sardegna ha dato comunicazione (27/03/2020) che istituirà un contributo fino a 600,00 Euro per i lavoratori domestici che abbiano avuto sospesa senza retribuzione la propria prestazione. Trovate i dettagli nel comunicato Lavoro domestico e Coronavirus, la Sardegna apre all’indennità per colf e badanti.
La Regione Lazio, ha previsto un bonus per colf e badanti fino a 600 Euro, le domande possono essere inviate a partire dal 5 maggio. Leggi i dettagli nel comunicato “Coronavirus, il Lazio apre all’indennità per colf e badanti
La famiglia datore di lavoro domestico deve fornire materiale di sicurezza al lavoratore domestico?
In questo momento è opportuno lavorare con mascherina, guanti, e se possibile mantenere le distanze di sicurezza tra persone. Tuttavia il datore di lavoro domestico NON è tenuto a fornire il materiale protettivo come mascherine e guanti.
Posso ridurre l’orario di lavoro della mia badante, colf o babysitter?
Indipendentemente da questo momento di emergenza, è sempre possibile effettuare una riduzione dell’orario del rapporto di lavoro. Consigliamo sempre di mettere per iscritto le modifiche contrattuali.
Assistenza alla persona, come comportarsi in casa durante la quarantena?
Per gestire al meglio l’assistenza a persona in casa vi segnaliamo la mini guida con le raccomandazioni per le persone in isolamento domiciliare e per i familiari che le assistono pubblicate dal Ministero della Salute. L’Istituto Superiore di Sanità, insieme a INAIL e CEPSAG, ha pubblicato una guida pratica per la cura degli anziani e un decalogo con i consigli principali.