Nel 2022 se consideriamo il totale dei lavoratori italiani, quelli a rischio di povertà sono l’11,5%, ovvero, circa 2,7 milioni. di lavoratori. Se ci focalizziamo solo sui lavoratori domestici la percentuale sale al 30%, del resto si tratta di un settore a forte rischio anche per l’elevata incidenza di irregolarità. Bisogna tener presente che nei settori in cui viene registrata una maggiore presenza di lavoro informale, c’è una maggiore presenza di lavoratori a basso salario.
Dall’altra parte abbiamo le famiglie datori di lavoro domestico che non sempre riescono a far fronte al costo dell’assistenza. Come riportato nel 5° Rapporto annuale sul lavoro domestico DOMINA, con la sola pensione il 52% dei pensionati può permettersi un piccolo aiuto di 5 ore a settimana, ma se le ore aumentano la percentuale si riduce al 6,2% (40 ore).
Secondo Lorenzo Gasparrini, segretario generale di DOMINA, “La povertà economica e sociale del lavoro domestico riguarda sia i lavoratori che le famiglie datori di lavoro domestico. Solo una politica che supporti le famiglie nel loro compito di assistenza e al tempo stesso agevoli la regolarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori può migliorare la situazione”.